A Forio la tradizione è forte e resiste contro il correre del tempo. Il giorno sembra durare di più perché è proprio all’ombra del Torrione che il sole va a morire dando spazio alla notte.
Il comune di Forio è il più esteso e popolato dell’isola. Con i suoi 12,9 kmq, il suo nome, deriva dal greco “phòros” ferace, fertile. È qui, infatti, grazie alla fertilità del suolo e la favorevole esposizione a occidente, che viene prodotta una grande quantità di pregiati vini ischitani.
Il comune di Forio è suddiviso in varie zone: Zaro, Marecoco, Citara, Cuotto, Cignano, San Francesco, Scentone Monterone, Cierco, San Domenico, Casa Pietra Mosca, Santa Maria del Monte, Pietra Martone, Ciglio, Battaglia, Fiorentino e Panza.
Da sempre raccolse intorno a sé numerosi artisti intellettuali che, sin dagli anni ’50 si riunivano al bar Internazionale di Maria Senese che, ancora oggi, è presente nel corso principale di Forio. Sempre lì, tra le numerose Chiese, quella del Soccorso, suggestiva perché costruita a picco sul mare è dedicata a Santa Maria della neve.
Caratteristica del comune di Forio sono le torri, costruite a causa delle numerose scorrerie barbaresche, che si stagliano lungo tutto il territorio, la più famosa e visibile è il Torrione sede oggi di mostre ed eventi e simbolo del paese. Non solo cultura ma anche tante spiagge e il più grande complesso termale voluto dal bavarese Ludwing Kuttner, lungo il litorale di Citara: i giardini Poseidon.
Tra le cose da vedere, la Colombaia storica residenza estiva di Luchino Visconti e i giardini la Mortella, un immenso giardino dove si conservano le ceneri dei due illustri proprietari Sir William e Susana Walton.
A Forio risiedono i tramonti più belli anche grazie al raggio verde che si può ammirare solo da qui, da Costantinopoli e dall’Oceano Pacifico. È a Forio che il sole dà il suo ultimo saluto con un raggio verde smeraldo che avvolge lo spettatore.