S’intitola Xenia III la poesia scritta da Eugenio Montale nell’ottobre del 1967 nella quale uno dei poeti più importanti del ‘900 cita l’isola d’Ischia. Raccolto in “Satura” il poeta parla dell’isola in pieno fermento turistico. Quegli autobus pieni di turisti tedeschi giunti a Ischia per i famosi bagni termali. Non si hanno altre notizie circa il suo soggiorno sull’isola, in modo particolare a Forio. Forte fu l’amicizia che il poeta intrattenne con uno degli artisti più famosi dell’isola; parliamo dello scultore Giovanni De Angelis che lo incontrò nel 1954 proprio a Ischia. Ne modellò un ritratto che è poi diventato tra le opere più importanti dello scultore. Non si hanno altre informazioni circa i suoi soggiorni sull’isola d’Ischia, ciò che è certo è che le atmosfere dell’isola lo ispirarono per questa sua poesia.
Xenia III
Spesso ti ricordavi (io poco) del signor Cap.
L’ho visto nel torpedone, a Ischia appena due volte.
E’ un avvocato di Klagenfurf, quello che manda gli auguri.
Doveva venirci a trovare.
E infine è venuto, gli dico tutto, resta imbambolato,
pare che sia una catastrofe anche per lui. Tace a lungo,
farfuglia, s’alza rigido e s’inchina. Conferma
che manderà gli auguri
É strano che a comprenderti
Siano riuscite solo persone inverosimili.
Il dottor Cap! Basta il nome. E Celia? Che n’è accaduto?
Circa dieci anni prima giunse a Ischia anche Elsa Morante. Fu Forio ad accoglierla, in modo particolare il bar Internazionale di Maria Senese tappa obbligata per gli intellettuali dell’epoca. A lei è, infatti, dedicata la poesia dal titolo “Alla cara Maria, la caffettiera” uno dei ritratti più significativi offerti a una delle donne più rappresentative dell’epoca.
Alla cara Maria, la caffettiera
Fra le isole belle
una bella più bella
fra le piazzette amate
tra i caffè più ospitali:
Caffè Internazionale di Forio.
E alla cara Maria,
la caffettiera
fra tutte bella e amata
ospitale e galante
resti qui da stasera
questo mio ricordo.