Il tempio della pittura di Cesare Calise è la chiesa di San Carlo al Cierco.
Caesar Calensis Pingebat o Pinxit, terza persona singolare del verbo pingo – dipingo, era la firma con cui siglava le sue splendide opere.
Cesare Calise operò tra 1588 e il 1636 e tutte le tavole e gli affreschi presenti all’interno della chiesa di San Carlo al Cierco, appartengono a lui. Inconfondibile lo stile e il tratto, presenti nei due dipinti che accolgono il visitatore all’entrata, raffiguranti la Pietà e la Crocifissione di San Pietro e un San Francesco che riceve il bambino dalla Vergine.
La sua produzione si amplia anche in altre chiese foriane e non solo, come il Sant’Agostino della chiesa del Soccorso o la Madonna e i Santi della chiesa di San Rocco a Barano.
Tuttavia le notizie in relazione alla sua vita sono da sempre sommarie. Se, oggi, conosciamo qualcosa in più lo dobbiamo allo storico Giuseppe D’Ascia e a Giuseppe Alparone che sin dagli anni ’50 hanno ricostruito la vita e l’attività del Calise spesso confusa, a causa dello pseudonimo con cui era solito firmarsi, con Cesare Calense.
