Il fermento artistico che approdò sull’isola coinvolse anche Antonio Macrì. È nella sua locanda posta sulla riva sinistra del porto che, sin da quando era giovane, Macrì dipinge la sua isola.
L’attività pittorica è da sempre stata per lui un sereno rifugio dalle fatiche della vita. Nei suoi primi dipinti Macrì ferma nel tempo ciò che lo circonda, le barche, i pescatori, i vicoli con le case acquerellate e i volti dei suoi familiari. Modesto, silenzioso, umile, continua imperterrita la sua attività fatta di matite, pennelli e colori.
Sarà presto un viaggio verso Parigi a cambiare la sua visione del mondo. Il quadro con una torre Eiffel spezzata al centro testimonia un malore che l’artista ebbe in terra parigina che lo portò, da allora, a dipingere immagini surreali con colori tutt’altro che caldi. I
l profondo sentire dell’uomo influenza, dunque, molto il dipingere dell’artista. Nei suoi quadi l’isola appare filtrata al suo sguardo.
