Le terme dell’isola d’Ischia erano ben conosciute già ai tempi di Omero e di Virgilio. I greci sapevano bene come sfruttare le acque termali a beneficio del proprio corpo, sia esternamente che interiormente.
Con la Roma Imperiale le terme ischitane divennero celebri, fu in quel periodo, infatti, che le sorgenti naturali poste a ridosso del mare di Ischia divennero terme pubbliche.
A testimoniarlo alcuni bassorilievi, oggi conservati nel museo archeologico di Napoli, raffiguranti voti per aver recuperato la salute persa, che furono ritrovati nelle vicinanze della sorgente di Nitrodi nel comune di Barano.
Pare infatti che, a pochi passi da quello che ancora oggi è luogo frequentatissimo per le sue proprietà, vi fosse un tempio dedicato ad Apollo e alle ninfe Nitrodi che che avevano il compito di custodire le acque.
Altre terme che da oasi naturali divennero luogo votato alla salute del corpo in epoca romana, furono quelle di Cavascura nei pressi della spiaggia dei Maronti.
Fu con Giulio Jasolino che si tornò a parlare delle terme di Ischia. Il dottore pubblicò, era il 1588, una guida dopo aver censito le sorgenti termali dell’isola.
Se un tempo trovare sollievo con le terme era un’attività praticata soprattutto dai ricchi, a poco a poco, entrò a far pare anche nella vita dei meno abbienti.
A tal proposito venne costruito il Pio Monte della Misericordia, un’immensa opera fondata nel comune di Casamicciola Terme da generosi nobili napoletani.
Al suo interno venivano accolti i malati che trovavano sollievo nel loro corpo con le acque del Gurgitello. Ai bagni termali venivano associate le saune all’interno di alcune grotte situate accanto alle fumarole.
Nuova importanza l’acquisirono a inizi ‘800 quando a Casamicciola venne a curarsi l’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi. Dal ‘900, Ischia, è ormai meta prediletta d’ Italia, e non solo, per le terme.
Solo qui potrete, infatti, ritemprare spirito e corpo a contatto con la natura così come fecero i greci e i romani.