Sin dall’antichità, Ischia si distingue per la creazioni di ceramiche uniche al mondo. Numerosi esempi di coppe e vasellame vario, risalenti all’epoca greco – romana, furono ritrovati nella Necropoli di Lacco Ameno e ancora se ne trovano lì dov’è sommersa la città di Aenaria. Nel corso degli scavi archeologici, all’interno della baia di Cartaromana, i sub stanno, piano piano, portando alla luce la storia di una città dove la produzione di ceramica era tra le attività principali. Pare infatti che, all’interno della baia ci fosse una fonderia per argilla e creta che, una volta modellata, veniva commerciata con il resto del Mediterraneo. Tuttavia, era soprattutto a Casamicciola, grazie a giacimenti di argilla presenti a cava Fontana, cava Senigallia e cava Leccie, che venivano prodotte ceramiche di ogni tipo e fattura. Smaltate, dipinte a mano con soggetti prevalentemente ischitani, tra mare con il Castello Aragonese o il fungo e terra, tra limoni e immensi panorami, l’attività dei ceramisti continua ancora oggi a sorprendere ischitani e turisti. Gli antichi maestri ceramisti continuano il lavoro nelle loro botteghe artigiane, i figli riprendono il lavoro dei loro padri continuando quella tradizione millenaria del fare stupende ceramiche. Dalle mattonelle per i numeri civici a targhe, piatti da collezione, quadri, fino ad arrivare a interi tavolini da esterno rivestiti, ogni turista non può andar via senza aver con sé un raffinato ricordo dai colori pastello, gli stessi che caratterizzano l’isola d’Ischia.