L’Assise ‘e pesce è una delle tradizioni più antiche di Forio e si ripete ogni anno, tra fede e cultura, all’alba della vigilia di Natale.
Si tratta della benedizione del pescato in un’affollatissima piazza San Gaetano sin dalle prime luci dell’alba. Alle cinque l’inizio della messa, l’ultima della novena di Natale, all’interno della Basilica di Santa Maria di Loreto. Nel frattempo tutt’intorno la piazza i banchetti dei pescatori mostrano quanto di meglio possono offrire: un trionfo di anguille, calamari, orate e l’immancabile capitone, protagonista, fritto o arrostito, delle tavole della Vigilia di Natale.
Poco più in là un gran falò, acceso per tenere lontano gli spiriti maligni, a riscaldare quanti hanno rinunciato a qualche ora di sonno in più per rispettare questa antichissima tradizione che continua a tramandarsi da padre in figlio, da nonno a nipote. Grandi e piccini, infatti, scendono insieme in piazza come fosse un passaggio di testimone che non deve, assolutamente, essere lasciato andare.
Gli abitanti del comune di Forio, più di tutti gli altri, restano profondamente ancorati alle loro tradizioni secolari che contribuiscono a rendere ancora più preziosa la storia del comune turrita. Alla fine della messa, anticipato dalla banda città di Forio che intona uno dei canti di Natale più conosciuti e antichi come “Tu scendi dalle stelle”, la processione del Santissimo Sacramento.
I paramenti antichi rendono il tutto ancora più solenne così come lo è la benedizione del pescato e quella del mare affinché aiuti chi, con il mare, ci lavora ogni giorno. I fuochi d’artificio su una delle rive del porto accompagnano il rientro del Santissimo in Chiesa e l’inizio della festa che ha il sapore di una calda pasta e fagioli mangiata in piedi, in piazza, tra amici e parenti con lo scambio dei primi auguri.
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