La pizza di scarole non può di certo mancare sulla tavola del Natale ischitano. Ogni famiglia custodisce una sua ricetta, ma per tradizione quella originale viene preparata nel comune di Forio. Dall’impasto al ripieno, passando per la cottura fa tutto parte di un’antica tradizione custodita dalle persone più anziane del posto. Mangiata durante il pranzo della vigila di Natale, la pizza di scarole ischitana differisce da quella campana per l’utilizzo di un ingrediente in particolare: il vino cotto.
Inoltre non viene infornata, ma fritta all’interno della “sartania”. Il risultato è una bontà fragrante dove, il gusto dolciastro del vino cotto va ad amalgamare il gusto amaro delle scarole ischitane.
A renderla ancora più gustosa ci pensano le noci: si racconta che spesso, nelle antiche tavole contadine, la pizza di scarole, per la sua nota dolce, data dal vino cotto, dalle noci e dall’uva passa, andasse a sostituire i dolci di fine pasto. Accompagnata dal baccalà fritto, è il pranzo tipico della vigila di Natale delle famiglie ischitane.
Ultimamente il giovane pizzaiolo foriano Ivano Veccia, riconosciuto nel 2015 tra i dieci migliori pizzaioli emergenti dal giornalista enogastronomico Luciano Pignataro, ha offerto una rivisitazione di questa particolare pietanza. Il nome della pizza è “tradizione foriana”; la scarola, rigorosamente riccia, viene fatta riposare tra pinoli tostati, olive nere, capperi e pomodorini. Dal forno arriva come una semplice marinara, ripiegata in due, come fosse una tradizionale pizza a portafoglio per poi essere farcita con la scarola. Un solo morso offre un vero e proprio viaggio nel gusto della tradizione, quella custodita dalle signore di Forio e poi rivisitata dai giovani chef ischitani. Vivere Ischia è anche tuffarsi a capofitto nella sua tradizione gastronomica, se poi a innaffiare questa splendida pizza di scarole, tradizionale o rivisitata che sia, c’è anche un bicchiere di vino, rigorosamente ischitano, il pranzo è davvero servito!
