Chiesa e Convento di S.Antonio

Chiesa e Convento di Sant'Antonio Ischia

Accanto la strada che conduce alla spiaggia dei pescatori, dopo una piccola salita, ci troviamo dinanzi alla Chiesa di Sant’Antonio e al relativo convento, ancora abitato dai frati francescani.

La chiesa intitolata alle origini a Santa Maria delle Grazie fu distrutta con l’eruzione del 1301, la zona dove è stata poi ricostruita, mantenendo l’originalità del sito, viene infatti detta dell’Arso. La Chiesa era già presente nel 1225, quando ancora era vivo San Francesco. Per questo motivo, il convento è considerato il  più antico di tutta la Campania.

Fu un voto degli ischitani scampati all’eruzione che portò alla costruzione dell’edificio e alla successiva chiamata dei frati minori.
I lavori, iniziati nel 1743 ad opera di Frate Garofalo, terminarono nel 1773. Il convento restò senza frati a partire dal 1919 per una delle norme emanate dal Murat. Dopo che fu abitato in un primo momento dalle monache clarisse, i francescani vi ritornarono, vivendo tra quelle mura ancora oggi.

Prima di accedere alla chiesa è impossibile non soffermarsi sulla biblioteca Antoniana che fondata da monsignor Buonocore,  contiene oltre 200 mila volumi. Due rampe di scale laterali portano all’ingresso della Chiesa che appare recentemente restaurata.

La nuova Chiesa, che riprende totalmente l’aspetto originario, è stata inaugurata  nel 2015.

All’interno è presente un’ unica navata coperta da volta a botte sormontata da una cupola. L’ altare principale, impreziosito da marmi policromi, fu realizzato nel 1740 quando fu cambiato l’antico titolo della Chiesa nell’attuale di Sant’Antonio e fu invertito l’orientamento della navata. Al centro è presente l’emblema dell’ordine francescano.

All’interno della Chiesa trovano riposo i corpi di Suor Maria Angela della Croce e del martire Sant’Esuperanzio. Dal 2003 trova riparo e devozione anche il corpo del Santo Protettore San Giovan Giuseppe della Croce, che dopo essere stato sepolto per anni a Napoli nella chiesa di Santa Lucia al Monte dove trovò la morte nel 1734, è ritornato sull’isola.

Sul primo altare lungo la navata sinistra, proprio dove riposa il corpo del santo Patrono, si conservata un’ Immacolata rappresentata dal Di Spigna, in piedi sulle nubi, attorniata dai putti.
Un San Francesco che riceve le stimmate e una visione di Sant’Antonio di Padova, databili intorno al 1775 – 1780, seguono lungo la parete sinistra.

Un’altra tela del Di Spigna, raffigurante un’estasi di San Giuseppe da Copertino è presente, invece, lungo la parete a destra dell’altare. Sull’altare maggiore si staglia una tela raffigurante la Madonna con il Bambino incoronata da due putti.

Alla sua sinistra è presente  San Francesco e a destra Santa Chiara. Resta umile il convento che ha  ospitato tantissimi frati provenienti da tutto il mondo. Nel visitarlo, noterete nell’atrio, una coppia di dipinti raffiguranti un’Addolorata e una Gloria Dell’Immacolata con i Santi originario della Cattedrale del Castello e attribuibile a Gennaro Migliaccio.

Nel corridoio, una  statua lignea policroma a mezzo busto raffigurante il Cristo  donata al convento a inizi ‘900 e proveniente da qualche chiesa napoletana. Capolavoro conservato è un polittico smembrato nel XVIII secolo e proveniente dall’antica cattedrale del Castello oggi restaurato.

Le tavole rappresentano San Giovanni Battista e san Tommaso d’Aquino, Santa Lucia, la Madonna delle Grazie e i committenti, la Maddalena, San Ludovico da Tolosa e San Francesco, Santa Caterina e Santa Chiara.

INDIRIZZO
Chiesa e Convento di S.Antonio
Via S.Antonio
80077 Ischia (NA)

Note bibliografiche: Achille della Regione. Ischia Sacra. Ed. Clean

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