Vuoi scoprire cosa vedere a Ischia Ponte?
Il borgo di Ischia Ponte è uno dei luoghi più caratteristici dell’isola d’Ischia. Situato a pochi passi dal Porto è da vivere in ogni momento della sua giornata, ma in modo particolare al mattino.
La vita di Ischia Ponte è quella lenta del borgo antico, con l’arrivo della Paranza al mattino presto e le voci che si rincorrono, tra signore affaccendate che si portano a comprare il pane all’antico forno di Boccia e quelle dei tanti fedeli che si recano per una preghiera nella Cattedrale dello Spirito Santo o nella casa natale di San Giovan Giuseppe della Croce il patrono dell’intera isola.
In una piccola casa antica del borgo nacque infatti Carlo Gaetano Calosirto che divenne poi San Giovan Giuseppe della Croce, il Santo dalle cento pezze, che protegge con il suo manto l’isola che Gli diede i natali.
Le campane di mezzogiorno scandiscono il tempo di questa comunità legata all’arte e alla tradizione. E’ qui che trova spazio la pittura di Mario Mazzella, uno degli artisti più famosi dell’isola che è stata rappresentata dal maestro in un modo unico al mondo. La galleria è aperta tutti i giorni grazie al figlio dell’artista, Luca, sempre pronto a raccontare la storia del suo papà.
In tanti, soprattutto in primavera, si recano su di una barca dal fondo trasparente messa a disposizione dalla cooperativa Ischia Barche Marina di Sant’Anna per visionare i reperti archeologici sommersi dell’antica città di Aenaria presente nella baia di Cartaromana.
Si tratta di uno dei pochi siti archeologici sommersi d’Italia e, tra la posidonia, la storia che si cela è davvero affascinante.
Sono stati ritrovati , infatti, alcuni tratti dell’antico porto e diverse testimonianze archeologiche riconducibili a edifici residenziali di epoca romana.
Ma quella non è l’unica storia che racconta la baia di Cartaromana. A farle ombra è infatti il Castello Aragonese, il simbolo dell’isola d’Ischia, l’antico maniero costruito nel 474 dai soldati di Gerone costretti a scavare all’interno di uno scoglio trachitico distaccatosi dalla terraferma dopo un abbassamento tettonico che aveva fatto inabissare l’antica città di Aenaria.
Nel ‘500 fu dimora feudale, in seguito fortezza spagnola e, con i Borboni, carcere politico fino alla prima metà dell’800 periodo in cui rappresentò luogo di confino ed ergastolo.
Ad abitarlo, tra i tanti, fu la poetessa Vittoria Colonna sposa di Ferrante D’Avalos al quale, ispirata dal mare e dai panorami ischitani, dedicò splendide poesie d’amore.
E’ possibile visitare il Castello tutti i giorni, dall’alba al tramonto, attraversando un lungo ponte in pietra. La baia di Cartaromana ospita però anche la leggenda; pare infatti che Michelangelo Buonarroti, abitò la torre di Sant’Anna, detta anche di Michelangelo per l’appunto, e da lì trascorreva le ore a contemplare la sua amata Vittoria Colonna.
In realtà la torre, fu costruita da Giovanni di Guevara intorno la fine del 1400, nominato cavaliere del re che giunse a Ischia al seguito di Alfonso I d’Aragona. Di recente una troupe di restauratrici provenienti dalla scuola di restauro dell’Università di Dresda, sotto la guida del professore Thomas Danzl, ha riportato alla luce dei bellissimi affreschi presenti sul piano nobile e sulle scale.
Il palazzo dell’orologio ospita al suo interno il museo del mare un edificio settecentesco un tempo sede del parlamento degli eletti isolani che, attraverso reperti e foto d’epoca, racconta la storia della marineria isolana.